venerdì 20 maggio 2011

i truzzi al cellulare

I TRUZZI AL CELLULARE

Partiamo subito da un presupposto, la grandezza del cellulare adoperato dai truzzi è direttamente proporzionale alla loro massa cerebrale. Più i telefonini sono piccoli e più il loro cervello ha difficoltà ad interagire in modo sobrio e razionale con la società civile.
Particolare motivo di interesse per gli antropologi, è la postura fisica assunta dai truzzi nel momento che telefonano. Assolutamente illogica se si fa riferimento a quella che consiglierebbe un uso spontaneo e naturale dei muscoli.
Il cellulare è tenuto al massimo con tre dita, normalmente il pollice l’indice ed il medio. Le altre due, l’anulare e il mignolo appunto, vengono lasciate libere.
Fino a 30 anni fa, epoca in cui i telefonini erano praticamente sconosciuti, ma ipotizzando che fossero stati presenti come adesso, i mignoli – come era pratica di allora da parte dei truzzi, avrebbero assunto il ruolo di cotton fioc. Accurate ispezioni all’interno dell’orecchio, con successivo controllo del cerume raccolto sull’epica unghia lunga. Chi non ricorda le epiche unghie lunghe del mignolo... Questa pratica igienica di matrice autodidatta negli ultimi anni è andata in disuso, sono molte le ipotesi che tentano di spiegare il motivo che ha decretato la fine di questo atteggiamento truzzico, la più accreditata sosterebbe che la raccolta cerume sia stata sostituita, vanitosamente, dalla lisciatura del sopracciglio. Eh sì, quale momento migliore, se non nel momento che si parla al telefonino, per dare la giusta curvatura alle sopracciglia. “le sopracciglia dei truzzi, due virgole fra le parole MINCHIA, SONO, TAMARRO”. L’avambraccio, importantissimo, deve essere assolutamente parallelo ad una retta immaginaria che unisce le due sopracciglia. Il truzzo, se normalmente ingombra la strada per una larghezza approssimativa di 60 centimetri, nel momento che telefona ne occupa 100, praticamente un metro. Il cellulare non deve mai essere perpendicolarmente verticale rispetto al piano terra ma leggermente obliquo col microfono ad una decina di centimetri dalla bocca (tanto gridano) e l’auricolare vicino ad uno dei dieci piercing del lobo. E quindi le tre dita coinvolte nella presa del cellulare, per ruotare lo stesso nel modo accennato prima, ma mantenendo l’avambraccio parallelo alla linea immaginaria che unisce le due minchia sopracciglia, arrivano a dei contorsionismi da circo coinvolgendo il polso a movimenti innaturali. Movimenti innaturali del polso che potrebbero anche compromettere altre attività manuali di cui ora non sarebbe elegante parlarne. Ma il vero acrobata truzzo si vede in auto, nella sua minchiamobile. Il braccio destro e la mano destra procedono allo stesso modo adottato stando in piedi, ma attenzione, la mano sinistra non è sul volante, ma saluta l’aria. Mi spiego meglio: sta fuori dal finestrino ben tesa con le dita ben divaricate, dita che - ritmicamente e alternativamente - sembrano battere su una tastiera invisibile posta perpendicolarmente alla direzione di marcia e parallelamente ad una linea immaginaria…e qui lo sapete già…una linea che unisce le due sopracciglia.
In città, dove i truzzi possono al massimo raggiungere i 160 chilometri orari, e purtroppo solo nei rettilinei, la vettura è condotta grazie alle ginocchia che lavorano sul volante, quel poco che basta affinché la minchiamobile non sbandi più di tanto. Nel momento che si sopraggiunge ad una curva, la mano che saluta l’aria e che batte le dita sulla tastiera invisibile – qui arriva il bello – s’impossessa del volante adoperando solo tre dita, le stesse tre dita con cui la mano destra tiene il telefonino, quindi pollice indice e medio. Appellandosi a recenti interpretazioni delle teorie darwiniane, teorie che qui non espongo e – da umorista – non sarei in grado di esporre, non è del tutto improbabile che, fra un paio di ere, i truzzi si siano trasformati in anatre, le tre dita per zampa ci sono già e il quoziente intellettivo pure.
Arriviamo infine ad un altro aspetto interessantissimo dei truzzi col telefonino, il loro modo di comunicare durante le conversazioni. Ci hanno studiato linguisti, abbiamo tomi e tomi di foniatria, centinaia di enciclopedie sullo studio degli idiomi, luminari di morfologia e come disse Cicciolina, chi più ne ha più ne metta.
Innanzitutto, l’ho già detto: gridano. Se il loro interlocutore non è oltre isolati di distanza, usano lo stesso il cellulare, ma senza chiamarlo, così risparmiano ma mantenendo inalterata la loro postura da telefonino. Postura a cui sembrano parecchio legati
Quando l’interlocutore è oltre i tre isolati di distanza, e quindi lo chiamano veramente, al “PRONTO?” del ricevente, ipotizzando che il ricevente sia un essere umano (un truzzo non direbbe mai “PRONTO?”) , rispondono con un secco “OÙÙ!”, lo stesso “OÙÙ!” – appunto - con cui gli stessi truzzi sostituiscono il “PRONTO?”nel momento che ricevono la chiamata.
In quell’”OÙÙ!” c’è tutto. Bagagli e bagagli di cultura truzzica in una semplice esclamazione.
Non so se vi è capitato, purtroppo credo di sì, di seguire la conversazione di un truzzo al telefonino. È assolutamente priva di frasi dal senso compiuto. La struttura dei testi non segue neanche ai minimi termini quella che prevedrebbe delle frasi normali con tanto di soggetti verbi complemento oggetti. Si limitano a dei versi gutturali, tipo animali che ruttano. Versi intervallati – sporadicamente – con delle parole in pseudoitaliano. Stridono gracchiano a volumi assordanti ed ogni tanto ci sparano qualche “minchia” ma – soprattutto - tantissimi “OÙÙ!” (questi sono inevitabili). Sembra, ritornino ad una comunicazione quasi umana, solo verso la fine della telefonata dove, sembra solo anche qui, abbiano raggiunto una sorta di loro misterioso compromesso, sensazione sottolineata dal loro “OKKKKKKEEEI OKKKKKEEEI” . In alcuni territori è facile anche sentire il “VABBUÒ VABBUÒ” .
La nascita dei modernissimi iPhone conferma una teoria a cui molti credono tantissimo, non esistono cervelli limitati, quando c’è una vera passione, la nostra mente riesce a raggiungere dei risultati che in altri momenti sarebbero inimmaginabili. I truzzi con l’iPhone riescono a fare delle cose incredibili, magari non sanno la tabellina del 9, ma usano delle applicazioni in inglese scaricato gratuitamente da un sito illegale scritto in tedesco antico. Ma qui la faccenda diventa troppo lunga e potrebbe annoiare…giusto? Anzi, vabbuò? Okkkeeeeiii.