sabato 7 maggio 2011

videopoker

VIDEOPOKER


I divorzi aumentano a dismisura. Sono più le coppie che si lasciano che quelle che si sopportano e continuano a stare insieme. Tant’è che la Chiesa, in odore di business, vorrebbe introdurre un nuovo sacramento, lo Smatrimonio “vuoi tu, Pasquale staccarti per sempre dalla qui presente Filomena - questo monovolume logorroico con la cellulite - il pigiama XXL di Hello Kitty e l’alito al plutonio, per poter finalmente ritornare libero?”. Oppure “Vuoi tu, Filomena, allontanarti per sempre dal qui presente Pasquale - questo ignobile parassita in canottiera ascellare - con un paio di calzini indossati da tre settimane – con questi slip color amaranto azzera libido e per di più bucati e i tarzanelli che fuggono, e ritornare ad avvertire i (veri) profumi della vita?”.
Ma la causa di queste crisi, non è più quella di una volta, il tradimento….
Magari! Magari ritornassero i bei tempi di una volta, quelli della nonna, dove lui se la faceva con la collega, lei se la faceva con il suo capo ed il capo si faceva sia lei sia il marito di lei e solo per poter dire “qui comando io!”
Il sesso non acchiappa più, non c’è più desiderio. Ormai si distribuiscono i preservativi nelle scuole medie mentre io a quattordici anni giocavo ancora con le figu: celo manca celo manca….
Il pianeta sesso è ormai troppo vicino ed onnipresente per essere ancora ambibile e desiderabile
Il sesso ormai è demodè. Se passi la domenica a casa per fare all’amore con la tua compagna passi per sfigato “ma vai al Carrefour come tutti, pirla!”.
La causa del tradimento è ben altra. Ormai c’è solo più una cosa che attira……
il denaroooooooooo……e più è facile averlo…..e più si gode.
Le prime avvisaglie della crisi inizia fra le mura domestiche. Lei spaparanzata sul divano – si sta sgranocchiando badilate di patatine mentre si guarda Desperate Housewives e si sente come una di loro, molto più grassa e triste, ma come una di loro. E lui è in camera, con gli occhi a palla, davanti al computer.
È un microcosmo tutto suo quello di lui, un mondo a sé, lui e il computer il computer e lui.
Lei pensa (e forse spera) che sia in qualche sito porno e stia chattando con qualche disinibita dal nick inequivocabile, tipo Vanessa - la regina della fellatio o Mirabellina - la tua bambola birikina. E la cosa più grave è che lei, seppur pensando queste cose, se ne strabatta, non si solleva più dal divano - manco l’Aci riuscirebbe a tirarla su dal divano - e continua imperterrita a trangugiarsi quintalate di grassi, quando va in bagno le escono gomitoli di colesterolo.
Mentre lui non sta chattando, magari…..stesse chattando…..
Lui sta giocando a poker on line. Non lo vede nessuno….Si sente protetto nella sua alcova libidinosa. Tris, full, doppia coppia…..
Ogni volta che preme l’ok per vedere se ha vinto la mano, avverte tutti i brividi, la sua moquette di peli sulla pancia si raddrizza come se risucchiata da un folletto con il motore Abarth. Gioca perde ma gode. Ri-gioca ri-perde ma continua a godere.
È contento l’imbecille. Un rigoglio dei sensi che lo manda in estasi, erano anni che la sua curva godimetrica era piatta. Gioca - perde …ma gode. E null’altra cosa nella sua vita ha ancora un senso…..non gli interessa più menarsi allo stadio…..tirare le puzzette mentre fa il bagno…….. mettere tutte le pubblicità nella cassetta della vecchietta scassapalle del quarto piano……gli interessa giocare….perdere…..ma godere.
S’è già perso la tredicesima - i risparmi dei genitori, ha venduto su Ebay a prezzo stracciato la sua collezione di Tex – ha ipotecato la macchina che deve ancora finire di pagare, non mangia più – non beve più – si sopravvive con una flebo di Herbalife.
Non si lava più, puzza come una fogna, è un disastro ecologico fatto uomo, hanno chiamato anche Bertolaso.
E quando proprio si è giocato tutto, quando anche Fastweb gli ha interrotto il contratto 24 ore su 24, riusciva a giocare 32 ore al giorno, ecco che i due fanno lo smatrimonio e si lasciano. È lui a lasciare la casa, spostare lei, ormai un perso morto sul divano, anche gli acari del tappeto hanno cercato invano di soccorrerla - è troppo faticoso. Ma lui non si perde d’animo, girovaga per qualche giorno per le strade, qualcuno s’impietosisce e gli dà l’elemosina – senza neanche che lui la chieda “tieni buon uomo e smettila di giocare - piciu ”. Ma lui è un drogato e ne sente bisogno….cerca la sua roba e la cercherà finché non la troverà. Ed arriva quel giorno……all’interno di un bar vede altri cinque imbecilli come lui, avete presente la pecora Dolly? Ecco….sono tutti identici, sei imbecilli nati da un parto plurigemellare di babbei..
Vede i cinque che godono davanti ad una macchinetta, vuole capirci meglio, entra nel bar, al titolare – come a Paperone – gli viene il simbolo dell’euro negli occhi….Il titolare del bar, una specie di San Pietro che gli indica il Paradiso, il nuovo Paradiso….la macchinetta del bar. Ormai non si sente più solo, ha trovato una sua dimensione sociale all’interno di un gruppo, un’orgia di macchinettomani che giocano perdono ma godono.
Lo Stato è il boss numero uno, il capo dei capi, e i bar con le loro macchinette le sue mandrine. Fanno soldi a tonnellate con questi drogati. Ormai questi tipi di bar non fanno neanche più i bar, se entri “buongiorno, mi fa un caffè?” ti guardano esterrefatti, come fossi andato a chiedere un chilo di kiwi da Mediaworld…. “ma per chi ci ha preso, il caffè se lo faccia a casa, no?” . Ma loro, gli imbecilli, fanno gruppo, interagiscono solo fra di loro, ed hanno anche un linguaggio tutto loro, un incomprensibile idioma macchinettaro “bisogna giocare adesso che < è-ccarica > !”. Ma carica di che? Se vinci cinquanta euro, cosa ti cambia, ne hai già persi 800 e solo oggi! Ma loro, intontiti irreversibili, continuano con le loro frasi “non tenerti il tris ma prova la scala reale perché così sbanchi!”. Drogati con la terza elementare che diventano luminari di statistica e algoritmi. Ogni tanto si danno il cambio, per mangiarsi un panino che ovviamente si sono portati loro, d’altronde il bar non li fa più i panini.
Alcuni di loro dormono con il sacco a pelo dentro al bar il titolare gli chiede a che ora vogliono la sveglia tirando su la serranda. E cambieranno i giochi, cambieranno le roulette, ma continueranno a giocare perdere e godere. Fino a quando non si saranno prosciugati tutto completamente tutto. Allora verranno internati in qualche struttura per disabili mentali macchinettomani e lì ci rimarranno per sempre. Dopo qualche anno di astinenza, sembrano guarire, conoscono una lei e magari vorrebbero anche farci l’amore, ma chissà se lui, il batacchio, funzionerà ancora….Ci sarebbe quasi da scommettere e giocano perdono ma questa volta, non godono.