sabato 23 marzo 2013

"se volete fare veramente il botto ..."

SE VOLETE FARE VERAMENTE IL BOTTO …
“ … l’unico botto che potremmo udire da loro l’avvertiremmo qualora decidessero di piantarsi un petardo nel sedere …“

I pagliaccissimi di turno che avrebbero dovuto cambiare radicalmente l’immagine del nostro (pseudo)Stato non hanno combinato un cappero, anzi – peggio – come tutti gli portatori di insano ottimismo fondato su pilastri di burro si sono prodotti in un più che esilarante album di figure di “menta” e qualsiasi cosa potrà succedere d’ora in avanti, hanno già dimostrato di rappresentare appieno la solita accozzaglia parolaia che invece di spianarci la strada verso il benessere o per lo meno verso un baluardo di dignità ci catapultano in un baratro di squallore stagno.
L’unico botto che potremmo udire da loro l’avvertiremmo qualora decidessero di piantarsi un petardo nel sedere. La mia non è una presa di posizione politica non trovando a questi pagliaccissimi alternative migliori anche fra quelle che normalmente tendo a votare.
A disgustarmi più del solito è stato quell’immisurabile numero di babbei che ha creduto irrazionalmente in loro, non mi riferisco a coloro che hanno nutrito in loro delle speranze, la fame fa brutti scherzi ed è giusto e giustificabile sperare in un nuovo chef miracoloso, ma ai creduloni che si fanno sempre abbindolare a spada tratta, che si commuovono davanti agli applausi facili e alle pillole di saggezza dallo stesso spessore erudente dei Baci Perugina.
I tontoloni bradipolesi sono il vero dramma del Paese, gli allocchi beoti, gli imbecilli che le menti astute riescono a girarsi e rigirarsi facendogli credere ciò che vogliono. Le soluzioni miracolose non esistono, dei processi lunghi portano alla rovina e processi altrettanto lunghi necessitano per la ricostruzione. La terapia drastica è possibile solo nelle parole, non nella realtà oggettiva delle gesta soprattutto se a compiere queste ultime sono troppe le braccia ad incrociarsi fra loro.
Il fascino della soluzione iper-rapida non faticosa ha sempre i suoi seguaci, quelli che sperano di diventare ricchi da un momento all’altro con il gratta&vinci milionario assentandosi dal lavoro per avere più tempo a disposizione a grattarne, quelli che diventano colti con una laurea breve – magari online dopo uno “steig” virtuale di tre quarti d’ora, quelli che diventano eleganti con gli occhiali di Lapo continuando ad indossare le calze bucate che tanto non si vedono, quelli che cambiano la sorti della Terra esibendo la bandiera della Pace da una finestra e continuando a sbattere dal balcone a fianco la tovaglia sulle macchine parcheggiate di sotto, quelli che si mangiano due porzioni di lasagne - contenitore di alluminio compreso - e poi vogliono dimagrire prendendo il caffè amaro.
Le rivoluzioni avvengono con una costanza di buoni intenti che si protrae nel tempo. Ritorniamo ad essere educati, civili, a rispettare gli anziani, a salutare garbatamente tutti, a non sopraffare i più deboli, a non abusare della generosità altrui, a volere bene e soprattutto a volerci bene. A spaccarci “intelligentemente” la mente. A spaccarci la schiena.

Livio Cepollina