venerdì 20 luglio 2012

LADRI IN CASA


LADRI IN CASA

I furti nelle abitazioni sono sempre più frequenti e non c’è situazione più drammatica di rincasare ed accorgersi che qualcuno l’ha fatto prima di te e senza neanche aver le chiavi.
L’unico aspetto positivo del passaggio dei ladri a casa vostra è che sarete obbligati a rimetterla bene in ordine e che fra i cumuli di oggetti, rovesciati dai cassetti sul pavimento, ritroverete la bolletta pagata della tassa dei rifiuti ed il braccialetto in oro –metal che vi ha regalato l’amore; vi chiedeva dove fosse finito, non lo trovavate più, ma gli dicevate di non indossarlo perché troppo prezioso. La paura che i ladri abbiano approfittato del bagno vi obbligherà a disinfettarlo a dovere. Insomma, il momento migliore per invitare i parenti è il giorno successivo alla visita sgradita, mai troverebbero casa più lucida ed ordinata.
Il modo più usato con cui i ladri si fanno aprire il portone di sotto, è citofonare per dire che vogliono mettere della pubblicità in buca. Hanno voglia gli sceriffi del palazzo ad affiggere i cartelli “non aprite a nessuno”, qualche pirla che apre c’è sempre o mettere le cassette della réclame all’esterno, i passanti casuali la riempiono di tutto credendo ancora di rispettare l’ambiente non gettando quello stesso tutto sul marciapiede. Un mio umile consiglio, poco civile ma davvero funzionante, è di aprire, ma al citofono specificare chi siate ed in quale piano stiate, se son ladri, andranno a rubare da qualcun altro.
Non solo, al citofono, se avete qualche inquilino che vi stia particolarmente sulle palle, come se cadeste dalle nuvole, asserite “è inutile che mettiate la pubblicità nella cassetta del sig. Andriani, è fuori città per un bel po’ di giorni, tant’è che mi ha detto di aver paura a lasciare la casa incustodita, e poi con tutti quei preziosi facilmente accessibili”.
Dove nascondere i soldi? Escludete a priori di lasciarli in banca, sareste immediatamente pedinati dalla Finanza come elemento sospetto. Non nascondeteli sotto il cestino della frutta finta e soprattutto se sembra davvero vera, si butterebbero a capofitto lì, costa più un chilo di arance che uno Swatch.
Non nascondeteli dentro ai libri finti che vende quel negozio di “minchiate utili ed introvabili”. Per poco che uno abbia letto nella sua vita, un libro con delle pagine di plastica spesse 5 centimetri è poco credibile.
Gli antifurti? Ci sono ingegneri che dopo il Politecnico, non trovando lavoro, si trasferiscono nel paesi dell’Est ed insegnano a decodificare tutti i tipi di segnali. Le serrature anti-intrusione? Ti squarciano la porta dalla parte delle cerniere. I blocca tapparelle in alto? Ti spaccano la tapparella dal basso. Le telecamere? Con quello che ormai rischiano i furfanti, l’unico vantaggio che avremmo è quello che tarderebbero di qualche istante il furto, giusto il tempo, sapendo di essere ripresi, di passarsi il gel sulla testa ed indossare una camicia nuova. I cani da guardia? Il dna delle (ex) bestie feroci si è modificato, a forza di far dormire i quadrupedi che dovrebbero difenderci sui nostri lettoni, fargli scegliere che guardare alla televisione e dargli da mangiare arrosti e pasta fatta in casa, hanno acquisito la stessa aggressività di un criceto, c’è ancora il rischio che invece di allontanarli i ladri, gli scodinzolino per la gioia di vederli e se ricevono delle coccole in più, siano proprio loro a condurli dove nascondiamo le cose. Piuttosto, un ottimo deterrente per i ladri è quello di mettervi in casa una vecchia nonna arrapata e che indossi una sottoveste trasparente. Alla vista di cotanto scempio estetico, chi mai non fuggirebbe?
Ma il rimedio più sicuro affinché i ladri, una volta dentro a casa vostra, non vi tocchino nulla, scappino immediatamente e nell’eventualità che vi abbiano rotto qualcosa, vi lascino un recapito telefonico affinché possiate contattarli e ricevere i soldi per ripararla, è questo: con delle finte lauree appese al muro, spacciarvi per dentisti. Qualunque categoria lavoratrice - e così anche i ladri, ha sempre un sommo rispetto per i maestri assoluti di quello specifico lavoro.
Amen.
LIVIO CEPOLLINA