venerdì 25 maggio 2012

Ragnopoli


“RAGNOPOLI”

Una piaga della società: i ragni. Una piaga sempre più consistente e qui la crisi non c’entra nulla, ragno si è nel DNA, insomma, si nasce così. Credo, è una stima assolutamente personale da prendere con le molle , che almeno ognuno di noi conosca almeno una quindicina di tirchiacci maledetti.
Esseri subdoli ed approfittatori, con i quali, in frequenti occasioni, siamo costretti a convivere, subendo impassibili la loro ragnaggine. Preferisco il termine “ragno” al più comune “avaro”. Credo esista una differenza sottile fra i due, palpabile con un analisi attenta delle quasi invisibili proprietà che li diversificano.
L’avaro ha un atteggiamento, sempre deprecabile, ma più nobile. L’avaro spende poco, regala nulla ma decide di rinunciare agli oggetti che lo costringerebbero a defenestrare banconote dal suo portafogli.
Il ragno vuole lo stesso le cose e studia mille accorgimenti comportamentali (ovviamente disgustosi) per ottenerle. Io, fra le mie mille attività, ne ho una in cui vendo degli articoli ai negozianti. Non immaginate (a meno che non abbiate un negozio o qualcosa di simile) quanti siano gli amici (amici …) che - puntualmente, ogni tre / quattro mesi, si fanno sentire “Ciauuuuuuuuuu, come stai?!?!?!?!? (l’entusiasmo che manifestano è commovente). Sai, pensavo di venirti a trovare!” . Ovviamente rispondo che mi fa piacere, ma già consapevole di ciò che avverrà. “Sai … mentre sono qui, ne approfitto per chiederti …”. Il caso vorrebbe che “vengano qui” solo quando hanno bisogno di qualcosa. Ed io glie la dò lo stesso, alzata di spallucce, dentro me rido di così tanta bassezza e poi epilogo con un chissenefrega.
Ma tutti noi siamo vittime della “ragnaggine”.
Queste sono alcuni esempi di mie esperienze personali, ma sono convintissimo che anche voi le abbiate vissute.
Una volta ero una pizzeria, lì da solo per mangiare qualcosetta, per poi recarmi in un circolo che frequento regolarmente. Il caso ha voluto che entrasse un socio dello stesso circolo, lo invitai a sedersi con me e alla fine della cena offrii io. Purtroppo, fra gli umanoidi, c’è l’abitudine di creare una sorta di contratti convenevoli e falsi, ed uno di queste prevede che se fosse ricapitata la stessa situazione sarebbe stato l’altro socio a dover offrire. E vi giuro, e chi mi conosce lo sa bene, che detesto questi patti forzati e non glie l’avrei permesso. Ma tant’è che queste regole idiote esistono e tant’è che la settimana successiva, mentre ero da solo sempre nella stessa pizzeria e sempre per poi recarmi nello stesso circolo, il caso ha voluto che ri - arrivasse lo stesso socio, di cui l’epica ragnaggine è famosissima e spesso motivo di ilarità. Da fuori non si accorse della mia presenza, entrò e solo dopo mi vide. Un ictus fulminante gli avrebbe lasciato la stessa espressione del viso. Accorgendosi di averlo notato anche io, il terrore lo paralizzò, temendo di dover ricambiare la banale cortesia. Mi si avvicinò e “Ciauu! Come va? Ti ho visto da fuori (sì … proprio … )e così sono entrato per salutarti. Sai … uf … stasera non ceno perché non so cosa non abbia digerito a pranzo ma preferisco non mangiare”. Poi se ne è uscì ed io, ridendo come un pirla da solo, ultimai la mia cenetta. Uscito dalla pizzeria, siccome era ancora un po’ prestino, decisi di farmi due passi attorno e, tenevi forte, rividi l’”offro-fobico” dentro ad un kebab nell’atto di strafocarsi l’omonimo panino. Mai più avrei pensato che uno si curasse le indigestioni con della carne abbrustolita - spesso di ignara provenienza ed accompagnata con delle salse che il fegato aborrisce allo stesso modo di un idraulico verso il finanziere al quale deve riparare il bidet. Finisco questo editoriale raccontandovi l’ultimissima, uno degli amici di prima, quelli che mi vengono a trovare in ditta perché gli fa piacere farlo, ma poi “mentre sono qui …” si è sbilanciato con un bel gesto. Sì! Mi ha telefonato per dirmi “Grazie ancora per lo sconto, dài … prima o poi ci vedremo e ti offrirò da bere!” . Gli ho replicato che non fosse assolutamente in caso, sarebbe imbarazzante vedermelo arrivare con un mezzo litro di naturale presa al Dì x Dì.
Amen.