lunedì 26 settembre 2011

GLI UOMINI AGLI ORINATOI www.liviocepollina.it

Livio Cepollina
www.ilpensologo.it
www.liviocepollina.it




Gli orinatoi, dove gli esseri pipinodotati ci versano la loro pisciazza, sono invenzioni, salvo qualche caso sporadico visionabile in esibizioni di natura circense, riservate ad utenti maschi. Le donne spesso ce li invidiano, permettendoci l’espletamento delle nostre minzioni in tempi estremamente rapidi, in un contesto più igienico rispetto alla classica “turca” dove, per replicare le azioni suddette, è altamente e drammaticamente frequente il rischio di venire a contatto con produzioni altrui, fuoriuscite dal lido nel quale erano destinate. Ma le stesse donne ignorano le situazioni imbarazzanti a cui i pipinodotati sono costretti durante la pausa pioggia-doratica, contesti dove branchi di maschi esprimono la loro natura in modo grezzo variegato ed al limite della bestialità meno elevata, associabile ad uno stato primitivamente brado.
Normalmente questi pissoir sono affiancati l’uno all’altro, fortunatamente divisi da una parete per difendere la privacy sui centimetri dello strumento protagonista e così salvaguardare l’autostima degli utenti. Ma nonostante questi ripari che occludono la vista dei batacchi, tutto il resto, tutto il microzarrocosmo all’interno dei bagni dove presenziano gli orinatoi è a vista e capita che:

il tuo vicino di pipì geme mentre versa. All’inizio può essere una reazione verbale emotiva riconducibile ad un persistente trattenimento e quindi giustificabile. Ma quando questi urletti di piacere persistono troppo, i dubbi ti assalgono. La mano libera, quella che non stringe il cippetto, è appoggiata al muro e ti sollevi eliminando l’ipotesi che sfogli un Playmen. I sospetti cadono sulla commessa vista un attimo prima con abbondante scollatura e calze a rete.
Il tuo vicino di pipì è timido, ed un po’ come capita nelle convivenze obbligate all’interno degli ascensori, ti parla del tempo sperando che ritorni il sole. In effetti, lì – soprattutto lì – piove sempre.
Il tuo vicino di pipì, è arrivato un minuto prima ed è già all’epilogo della funzione. Non si avverte più dalla sua postazione lo scrosciare. Evidentemente ha finito e, come ogni volta avviene dopo averla fatta, inizia l’importante fase dello scrollamento. Lo scrollamento dovrebbe durare secondo i sondaggi dai 3 ai 10 secondi, ma lui va avanti per dieci minuti. Uno in coda, spazientito dalla troppa attesa, va nel reparto Brico e gli compra una smerigliatrice per lucidarselo.
Entra uno in bagno, gli orinatoi sono tutti occupati ed invece di attendere il suo turno a debita distanza, come capita in farmacia che colmo di disagio chiedi una pomata per le emorroidi con un altro cliente cafone che ti si incolla e ascolta tutto, questi si pianta dietro di te. Arriva una vendetta atroce, consapevole che la tua compagna ti sta aspettando in auto - fuori dall’autogrill - e a motore acceso perché non vede l’ora di arrivare a casa e farla nel suo paradiso, ti giri di scatto e lo tsunami con il tuo improvvisato idrante percependo un godimento al limite dell’estasi.


Il tuo vicino di pipì la fa tenendosi entrambi le mani dietro la nuca, Un’invidiabile padronanza del mezzo. La sua espressione è fiera, è consapevole di avere addestrato perfettamente l’animale.
L’istinto è quello di applaudirlo, ma tu non puoi, non hai la sua maestria ed invece di battere le mani, essenziali per l’operazione, lo omaggi tirando delle testate alla manopola dello sciacquone.

Quanto ho scritto dovrebbe sedare l’invidia, accennata all’inizio, degli esseri non pipinodotati nei confronti di quelli che lo sono. La Natura vi ha creato degli ostacoli rendendo poco pratico e comodo questo vostro personale momento intimo in quelle che possiamo definire location improvvisate, ma la vostra femminilità saprà colmare con la vostra eleganza, in noi assente, tutte le difficoltà



Livio Cepollina