venerdì 13 luglio 2012

Piero Angela

PIERO ANGELA

Parto da un presupposto, se l’Italia fosse più popolata da gente come Piero Angela non ci vedrebbero più solo come mangiaspaghetti e tiratrabocchetti e se in televisione ci fossero più programmi come i suoi, invece di “minkiAmici” o “Uomini (cirimimmi) e donne (mignotte)” o peggio ancora quest’ultimi contenitori pseudoscientifici che a condurli sono delle nonpseudo ma autentiche capre doc, il palinsesto crescerebbe di livello.
Ieri sera, dopo tanto tempo, ho guardato Quark. Gli 84 anni del conduttore si vedono, seppur lucidissimo, il volto raggrinzito e i passi incerti confermano la sua situazione anagrafica. Quello a stupirmi di lui è l’atteggiamento sobrio che continua a protrarre nel tempo. Chi non ricorda gli ultimi anni del compianto Mike con le sue papere preconfezionate a pacchetto, o le manie di protagonismo di Pippo Baudo di qualche “Domenica In” fa o il massimo del (falso) trash cafonissimo di quella che dovrebbe essere una critica musicale (capendoci nulla) e porta il nome di Mara Maionchi?
Piero Angela no, è sempre perfetto. Alcuni sostengono non sia umano, o lo sia a metà, insomma: un ibrido fra un terrestre ed un rettiliano - ed il taglio degli occhi confermerebbe questa ipotesi. Esisterebbe solo un modo per rassicurarci sulla sua natura ed è un modo che ora gli chiedo.
La prego sig. Angela: ci faccia un outing, ma di quelli che spaccano!
Ci dica che quando è a casa, si denuda rimanendo in mutandoni ascellari fantozziani, si stravacca sul divano e, mangiando voracemente dei kebab riscaldati, si guarda W la foca. Ci dica che in camera ha il poster di Michela Miti e che ascolta Leone di Lernia in cuffietta. Che quando è arrabbiato prende a testate un pungiball con la faccia di Cecchi Paone. Insomma ci faccia godere.
Ci dica che l’altro mattino, l’ha chiamata suo figlio Alberto, invitandola a visitare un sito preistorico della Valchiusella e lei l’ha mandato … ad un altro paese … replicandogli che invece sarebbe andato sul balcone a tirare dei mozziconi di canne sulla tovaglia stesa del vicino di sotto che le sta antipatico. Stesso vicino che la indusse a tirare una flatulenza silenziosa quando lo incontrò in ascensore.
E per finire, ci conduca ad un orgasmo cerebrale affermando che non glie ne mai fregato una benemerita cippa del Cicap e che crede a fantasmi folletti spiriti ufo alieni telecinesi possessioni diaboliche telepatia chiaroveggenza e pur di sorbirsi una conferenza di Odifreddi o andar a trovare in laboratorio Garlaschelli “che quelle provette se le mettesse una volta nel pupù”, preferirebbe guardarsi una puntata di Mistero con Paola Barale, che non è più pischella, ma è ancora una bella gnocca.
Grazie, ci conto.
Amen.